Mangiare a scuola. Riflessioni a partire dal convegno del 1 aprile.

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La ristorazione collettiva, in particolare quella scolastica, è un tema centrale nel lavoro di ricerca-azione dell’Atlante del Cibo, in ragione del suo elevato contenuto di complessità e strategicità. Parlare di cibo a scuola significa infatti confrontarsi con tante e diverse questioni che chiamano in causa un numero molto ampio di soggetti e l’intero spettro delle dimensioni del cibo (salute pubblica, cultura e inclusione sociale, ambiente, sviluppo economico).

Il convegno “Mangiare a scuola. Le politiche alimentari per una qualità accessibile e diffusa”, tenutosi venerdì 1 aprile presso l’auditorium della Città Metropolitana di Torino, ha rappresentato un’occasione davvero importante per affrontare in maniera integrata e sistemica le tante problematiche, ma anche le grandi opportunità e le buone pratiche, legate alla ristorazione scolastica. L’incontro si colloca all’interno del più ampio processo “Nutrire Torino Metropolitana”, organizzato e guidato da Città Metropolitana e Università di Torino con l’obiettivo di costruire un’Agenda strategica del cibo come primo passo verso una food policy metropolitana.

L’intensa mattinata di lavoro è stata guidata da tre obiettivi principali:

  • presentare lo stato dell’arte dei capitolati e delle buone pratiche alimentari nelle scuole primarie dei 254 Comuni metropolitani che ospitano mense scolastiche, frutto della ricerca condotta all’interno del progetto di Atlante del Cibo;
  • trasformare l’educazione alimentare nelle scuole primarie da esperienza occasionale a cardine strutturale del percorso didattico;
  • avviare una riflessione sulla qualità degli alimenti offerti nelle scuole secondarie superiori attraverso bar, mense e soprattutto distributori automatici.

In questo quadro si sono susseguiti 18 intensi interventi che hanno affrontato il tema dell’alimentazione a scuola riflettendo per esempio sul rapporto fra cibo e salute, sul diritto al cibo sano e sulla legalità in ambito agro-alimentare, presentando pratiche virtuose e scalabili (il capitolato e “Il menù l’ho fatto io” di Torino, l’educazione alimentare a Grugliasco, la rete regionale delle “Scuole che promuovono salute”) ma anche avanzando proposte pratiche e concrete a partire da bisogni reali, come quello di garantire cibi sani nei distributori automatici o servizi di ristorazione alle scuole secondarie.

Per quanto ci riguarda più da vicino, il convegno è stato l’occasione per presentare il progetto di Atlante e il suo potenziale ruolo di osservatorio abilitante al servizio dei vari soggetti che si occupano di cibo e scuole, primi fra tutti i Comuni. La ricerca che abbiamo presentato in anteprima, e di cui potrete trovare presto un rapporto più dettagliato su questo blog, è la prima indagine condotta in maniera davvero capillare su tutti i comuni dotati di mense. È un’analisi multimetodo che cerca di valutare il contributo dei capitolati e dei servizi di refezione alla territorializzazione del sistema alimentare metropolitano. La mole di dati e informazioni raccolta grazie alla preziosa collaborazione dei Comuni testimonia le potenzialità di uno strumento come l’Atlante nello studio, nella rappresentazione ma soprattutto nella co-progettazione di un sistema alimentare più sostenibile, equo ed economicamente dinamico.

Vai ai materiali del convegno

Qui il sito del Dors – Centro Regionale di Documentazione per la Promozione della Salute e un intervento sul convegno.

Qui l’interessante progetto altfoodcrisis di Giovanni Orlando e un suo scritto sul convegno.

 

 

La ristorazione scolastica come strumento di territorializzazione del sistema alimentare? Una ricerca in corso

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Children eating their lunch in a montreal school, 1943. FOTO: en.wikipedia.org

Uno dei primi ambiti di ricerca del progetto di Atlante riguarda il tema della ristorazione collettiva, in particolare nelle scuole dell’obbligo e del pre-obbligo. Le mense scolastiche rappresentano spazi di elevata complessità, sia per il numero e la tipologia degli attori coinvolti, sia per la molteplicità di valori che il “piatto pubblico” deve garantire, per essere al tempo stesso nutriente, socialmente e culturalmente adeguato, economico, sostenibile e organoletticamente gradevole. L’equilibrio di questi elementi rappresenta una sfida importante per la pubblica amministrazione, ma anche un tema sempre più presente nel dibattito scientifico sulla pianificazione dei sistemi alimentari urbani.

La centralità del public procurement rispetto alle politiche alimentari è emersa anche all’interno dei processi partecipati condotti dall’Università di Torino e dalla Città Metropolitana nell’ambito del progetto Nutrire Torino Metropolitana. La ristorazione collettiva rappresenta infatti uno degli otto temi di lavoro che gli stakeholder hanno ritenuto prioritari per la costruzione di un’Agenda metropolitana del cibo.

In quest’ottica, l’obiettivo della ricerca che stiamo conducendo in collaborazione con la Città Metropolitana, attraverso  l’analisi dei sistemi di refezione dei 256 comuni metropolitani con mense, è capire se e come la ristorazione scolastica contribuisca alla territorializzazione del sistema alimentare. Per rispondere a questa domanda abbiamo costruito una metodologia di indagine multi-metodo (questionari, interviste e analisi dei capitolati) articolata su quattro questioni: (i) la rilocalizzazione dell’approvvigionamento e il rapporto con la filiera corta, (ii) la sostenibilità ambientale, (iii) la giustizia sociale e (iv) il cambiamento degli stili di vita attraverso le pratiche di educazione alimentare.

Attualmente stiamo chiudendo la fase di raccolta dati e iniziando la lettura comparata delle informazioni.

I risultati dell’indagine verranno restituiti in un convegno che avrà luogo il 1 aprile a Torino, presso la Città metropolitana. Seguiranno a breve informazioni più dettagliate.

Se state conducendo o siete a conoscenza di altri studi e ricerche sul tema delle mense scolastiche e del public procurement contattateci.

Il sito web della FAO ospita un articolo sull’Atlante del cibo

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FAO, Roma. FOTO: en.wikipedia.org

Nell’ambito della call for papers legata al progetto MUFN – Meeting Urban Food Needs il sito della FAO ha pubblicato un contributo di Egidio Dansero, Giacomo Pettenati e Alessia Toldo sulle ragioni, il metodo e gli obiettivi dell’Atlante del cibo.

MUFN è un progetto interdisciplinare sviluppato dalla divisione Rural Infrastructure and Agro-Industries della FAO, con l’obiettivo primario di integrare le tematiche alimentari nelle agende di politica urbana (qui le info sul progetto).

Il contributo, pubblicato nell’estate del 2015,  si concentra soprattutto sull’importanza della scala urbana nello studio e nell’elaborazione di strategie alimentari territoriali e  sul ruolo della cartografia partecipata a sostegno delle politiche. In  quest’ottica emerge con grande forza il potenziale dell’Atlante come strumento fondamentale per la ricerca, i policy maker e la società civile.

Qui il paper. E. Dansero, G. Pettenati, A. Toldo, “The Atlas of Food. A space of   representation, a place for policies, a methodology of territorial analyisis”, FAO, Roma, 2015.